Siamo tutti tibetani: free Tibet, free China

bandiera_tibet 50° anniversario della fuga dal Tibet occupato del Dalai Lama e di circa 100.000 tibetani, avvenuto il 10 marzo 1959 in occasione della rivolta di Lhasa repressa nel sangue dalle guardie rosse comuniste di Mao. Sua Santità il Dalai Lama ha ribadito in ogni occasione di essere contrario all’indipendenza nazionale e quindi alla secessione del Tibet dalla Cina, e invece di essere a favore di una soluzione politica che garantisca un’autentica autonomia culturale, politica e religiosa ai cittadini tibetani, e che ciò debba valere per tutti i cittadini cinesi.
Oggi è il cinquantesimo anniversario della pacifica rivolta del popolo tibetano contro la repressione della Cina comunista in Tibet. Dallo scorso marzo si sono diffuse pacifiche proteste in tutto il Tibet. La maggior parte dei partecipanti erano giovani nati e cresciuti dopo il 1959, i quali non hanno mai vissuto né visto un Tibet libero. Questi cinquanta anni hanno portato indescrivibili Read more »

Comitato per la liberazione dalla partitocrazia dopo 60 anni

suicidio-celltumo
Ben venga una campagna contro la partitocrazia, la grave malattia che da 60 anni affligge il Paese. Come dopo il Ventennio fascista è stato possibile e necessario porre fine a quel regime, ora, dopo 60 anni, è necessario chiudere con questo regime partitocratico che sta distruggendo manifestamente il nostro Paese, il territorio, il territorio morale, ideologico e il Popolo italiano deve essere messo in condizione di conoscere e di poter scegliere. Mandare via tutta questa partitocrazia perché in buona o in malafede sono una sciagura. Quando, infatti, un partito, o più partiti, per varie ragioni, tengono il potere per molto tempo senza che avvenga un ricambio, c’è il pericolo che lo Stato “venga occupato”.  Ai posti di comando verranno messe persone, anche non capaci, ma fedeli e obbedienti agli ordini.  L’efficienza dell’amministrazione pubblica viene meno e può succedere che soldi pubblici vengano dirottati nelle casse dei partiti. Si passa così dal sistema democratico dei partiti alla Read more »

Anagrafe pubblica degli eletti per moralizzare la politica e liberarci dalla partitocrazia

anag
L’intreccio tra pubblici amministratori, imprenditori ed ambienti malavitosi ha raggiunto livelli di corruzione e illegalità gravissimi e, forse, non più rimediabili;  si corre il rischio che determinate istanze di moralizzazione siano raccolte solo dall’antipolitica che trova nel “vaffa” del grillismo o nel dipietrismo la sua più significativa espressione e, come si suol dire, si faccia, nel vento di un’ondata demagogica, “di tutta l’erba un fascio”. Read more »

Non gli bastano due chiappe

monopoli
L’Italia e’ caratterizzata dalla presenza di pochi grandi gruppi in mano a un numero assai ristretto di soggetti legati da patti, con incarichi personali doppi o addirittura multipli in società concorrenti e da intrecci del tutto peculiari rispetto al resto d’Europa. Questo enorme groviglio di posizioni, diciamo così, opache riguarda, infatti, l’80% dei gruppi passati al setaccio dall’Antitrust (http://www.agcm.it/).  È una situazione di enorme confusione di ruoli e di interessi, nella governance di banche ed imprese italiane compaiono sempre gli stessi nomi.  Siamo di fronte all’annientamento della concorrenza attraverso il familismo.  Io chiamerei una cosa del genere semplicemente Mafia, ma qualcuno lo chiama Capitalismo Relazionale o, per meglio dire Politica Relazionale.
Read more »

Abolire le Province?

province
«La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato» (Costituzione della Repubblica, art. 114, comma 1°, così sostituito dall’art. 1 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3).
Il tema dell’abolizione delle Province non è nuovo né originale, ma, non per questo inutile o, deprecabile in quanto manifestazione di qualunquismo e antipolitica, io credo.
Un fatto è certo: il Direttivo dell’Unione delle Province Italiane (UPI) è alquanto preoccupato ed ha convocato per il 30 gennaio 2009 una giornata di mobilitazione nazionale in difesa del ruolo delle Province (http://www.upinet.it). Pensare di abolire le province secondo l’Upi che ha approvato un ordine del giorno il 18 dicembre scorso, “sarebbe dannoso e antieconomico. Piuttosto bisogna proseguire con la riorganizzazione dello Stato, la definizione delle funzioni di ciascuna istituzione, l’eliminazione degli enti strumentali e la semplificazione del sistema”. “Basta con la delegittimazione delle Province, con l’attacco al personale politico e con la denigrazione del personale che lavora nelle nostre amministrazioni”, ha detto il presidente dell’Upi, Fabio Melilli. Read more »

« Pagina precedentePagina successiva »