Le lingue contano!

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Anche la lingua “Esperanto”, figura tra le candidature al premio Nobel per la Pace 2008.
L’Esperanto ha iniziato il suo percorso alla fine dell’800.
L’Associazione Universale di Esperanto (UEA) fondata a Ginevra nel 1908 celebra il suo centesimo anniversario.
Come può un popolo Europeo costituito, parlare lingue diverse? Il PRIMO atto avrebbe dovuto per logica essere la unificazione della lingua.
Mentre in Europa si continua a non considerare l’ipotesi che la comunicazione transnazionale democratica, con la conseguente salvezza delle nostre lingue, si persegue solo attraverso la messa in campo di una lingua pubblica internazionale, come solo è l’esperanto, la Cina la inserisce tra le nove lingue ufficiali attraverso le quali saranno fornite le informazioni dei prossimi giochi olimpici.
Delle lingue dell’Unione europea solo inglese, francese, tedesco e spagnolo sono state considerate, non il portoghese, non l’italiano…

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Il Padre Nostro: Patro Nia [?]
« Patro nia, Kiu estas en la cielo,
sanktigata estu Via nomo.
Via regno venu.
Via volo farigu,
kiel en la cielo tiel ankau sur la tero.
Nian panon ciutagan donu al ni hodiau
kaj pardonu al ni niajn suldojn,
kiel ankau ni pardonas al niaj suldantoj.
Kaj ne konduku nin en tenton,
sed liberigu nin de la malbono.
(Car Via estas la regno kaj la potenco
kaj la gloro eterne.)
Amen »

L’Esperanto è una lingua ausiliaria internazionale sviluppata tra il 1872 e il 1887 Ludwik Lejzer Zamenhof a Varsavia. Il nome esperanto, proviene infatti dallo pseudonimo con cui si firmò, Doktoro Esperanto (colui che spera). Zamenhof la chiamava Lingvo Internacia.
L’esperanto si propone, a livello internazionale, come uno strumento agevole per la comprensione reciproca tra i popoli, ed è stato pensato in modo tale da essere facilmente appreso ed utilizzato. Nato da un ideale di pace, collaborazione tra gli uomini, questa lingua si pone al di sopra di ogni differenza etnica, politica, religiosa.
Proprio perché lingua di nessuna nazione, ed accessibile a tutti su una base di uguaglianza, è una tutela contro il predominio culturale ed economico dei più forti e contro i rischi di una visione monoculturale del mondo.
L’Esperanto, è quindi, la Lingua della Pace!
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Permette contatti democratici, perché tutti i parlanti sono sullo stesso piano, dato che la lingua non è legata politicamente o storicamente a nessuno stato. Una lingua internazionale non può essere una lingua nazionale. In effetti, in questo caso, i parlanti di tale lingua sarebbero favoriti nelle relazioni con gli altri. L’Unione Europea lo ha compreso, non privilegiando nessuna lingua rispetto alle altre, il che comporta un costo finanziario enorme e una comunicazione, per mezzo di traduzioni, poco soddisfacente.
L’Esperanto, si insegna nei campi di rifugiati in Afghanistan sotto il nome di “lingua della pace”. Permette di uscire dagli schemi di ostilità di origine storica. Utilizzato in campi giovanili giapponesi e coreani, dà luogo a nuovi contatti da eguale a eguale. Insegnato parallelamente alla informatica, permette a rappresentanti di popoli indigeni, di scambiare le loro esperienze sulla conservazione e la restaurazione dei loro diritti.
L’UNESCO lo ha ben compreso: l’Esperanto persegue i suoi stessi fini: la circolazione libera della informazione in generale e il progresso nei campi della educazione, delle scienze e della cultura. Per questa ragione, nel 1954 e 1985, questa organizzazione mondiale, votó due risoluzioni che richiamavano l’attenzione sulle iniziative positive della Associazione Universale di Esperanto (UEA).
Nel 2008, questa associazione (che fu fondata a Ginevra nel 1908) celebra il suo centesimo anniversario.
Per questa ragione e per le ragioni sopra citate, essa viene proposta per la assegnazione del Premio Nobel per la Pace.
Questa proposta può essere avanzata solo da parlamentari degli Stati riconosciuti. È quel che hanno fatto i parlamentari svizzeri Gisela Ory e Francine John-Calame.
Il nome del vincitore, sara’ annunciato agli inizi di ottobre e il premio sara’ consegnato, come vuole la tradizione, il 10 dicembre.
L’anno scorso il Nobel per la Pace fur assegnato all’ex vice presidente degli Stati Uniti Al Gore e all’Ipcc, il massimo organo dell’Onu per gli studi sui cambiamenti climatici.
Propongo un link…L’Esperanto in Italia è qui http://www.esperanto.it/, ove potrete maggiormente informarvi della FEI.
La Federazione Esperantista Italiana (FEI), con la sezione giovanile IEJ (Itala Esperanto-Junularo, Gioventù Esperantista Italiana), è un ente morale con D.P.R. n. 1720 del 28.6.1956, senza fini di lucro e finanziato esclusivamente dai propri soci o da enti pubblici (per specifiche iniziative), che si occupa di diffondere la lingua pianificata esperanto in Italia. Lo Statuto stabilisce l’estraneità ad ogni ideologia politica o fede religiosa. essa inoltre non svolge attività d’impresa. Organo della Fei è la rivista mensile l’esperanto.
E nell’attesa, che arrivi presto, il 10 Dicembre…
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Mentre siete in Rete, fate una visita e cercate vicino a Voi, il vostro gruppo locale, nella Regione in cui abitate e provate a vedere il mondo della comunicazione, in un nuovo modo…Attraverso questa Lingua di Pace…L’Esperanto!

1 Comment so far

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