“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.”


La fattoria degli animali (in inglese: Animal Farm) è uno dei più famosi romanzi dello scrittore inglese George Orwell,  nato in India nel 1903, da una famiglia di origine scozzese. Pubblicato nel 1944, consiste in un’allegoria satirica del totalitarismo sovietico del periodo staliniano ed è una feroce parodia di ideologie scadute o truffaldine, costituendo così un monito alle nefandezze del totalitarismo, dell’incomprensione e dell’intolleranza. Parla, inoltre, delle illusioni di libertà, di utopia, di comprensione, e di come queste siano distrutte dalla brama di potere, di comodità, di agi e di denaro degli uomini. Read more »

In ricodo di Andrea Pazienza (fuori dall’ideologia)


A vent’anni dalla morte di ANDREA PAZIENZA scomparso a soli trentadue anni nel giugno 1988. Un post per ricordare il genio e la complessità artistica di un protagonista della scena culturale degli anni ’70/’80, unico per la sua versatilità e noto per aver dato vita a memorabili personaggi del fumetto come Zanardi, Penthotal, Pertini, Pompeo e tanti altri.
Avete mai visto una copia di Cannibale? Vi siete mai imbattuti in una copertina de “Il Male” o di Frigidaire? Se la risposta è no, allora dovete assolutamente leggere questo post dedicato a quello che forse è il più grande disegnatore italiano dell’ultimo quarto del ‘900. Se è sì, dovete leggerlo lo stesso.

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Persa borsa degli attrezzi, ora vaga nello spazio!


Foto dell’astronauta distratta
La borsa degli attrezzi (del valore complessivo di 100 mila dollari) che da poco più di una settimana vaga nello spazio – persa da Heide Stefanyshyn-Piper nel corso della passeggiata spaziale per un normale lavoro di controllo in un’antenna solare all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale – è visibile anche in Italia.
Uniche prerogative necessarie sono un cielo notturno privo di nuvole, un binocolo e il minuto esatto in cui la borsa volante transiterà sopra le nostre teste. Quest’ultimo particolare ce lo dice il sito di Spaceweather.com, dove basta riempire un semplice modulo online.
Singoli pezzi sono fluttuati via ad astronauti nello spazio già in passato, solo che questa volta il curioso incidente è stato visto in diretta dalla televisione della Nasa e in seguito da milioni di internauti su YouTube. Read more »

Facciamo insieme quattro risate


Barzellette sonore, sentire allegati cliccando qui:
1) 3-donne
2) casello-autostrada
3) festa-mascherata
4) pianoforte
Barzelletta
Nel quartiere di Napoli dove vive, Donna Maria è molto apprezzata per la sua bellezza; moglie di un medico, è colta ed elegantissima. Gennaro il custode la desidera pazzamente ed una mattina mentre la signora gli passa davanti si lascia scappare, sia pur sottovoce:
“Madonna che bella femmina ! Non so cosa darei per averla !”
La signora lo sente, torna sui suoi passi e dice: “Come avete detto?”
“Niente, Signo’, perche’ ?”
“Su, Gennaro, non fate il furbo ! Vi ho sentito benissimo…abbiate il coraggio di ripetermelo in faccia !”
“Ma veramente… ecco non volevo essere scortese ma… voi… siete così bella che io…

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La Fallaci legge…


La giornalista scrittrice, morta 2 anni fa, registrò il suo best seller “Lettera a un bambino mai nato” nel 1993. Un’occasione unica per risentire la voce di Oriana Fallaci, le sue riflessioni, i dubbi, le angosce e i sensi di colpa che accompagnano la scelta di chi ha il potere di dare o negare la vita.
L’AUDIO: La Fallaci legge Lettera a un bambino mai nato  cliccare qui
L’incipit della lettera  – “Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d’un tratto, in quel buio, s’è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri. Esistevi. È stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata. Mi si è fermato il cuore. E quando ha ripreso a battere con tonfi sordi, cannonate di sbalordimento, mi sono accorta di precipitare in un pozzo dove tutto era incerto e terrorizzante. Ora eccomi qui, chiusa a chiave dentro una paura che mi bagna il volto, i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo”.  Così inizia il monologo della madre alla vita in nuce che porta in grembo. Non sa nulla di quel bambino, sa soltanto che è sangue del proprio sangue, e che dipenderà in tutto e per tutto dalle sue scelte. Read more »

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