Oporto e Lisbona in 4 giorni

3° giorno, lunedì 29 ottobre 2012: Lisbona
Prima colazione all’hotel e ci rituffiamo fuori. Visitiamo luoghi all’aperto per passeggiare, godersi l’atmosfera e le caratteristiche peculiari del posto. Per prima cosa ci siamo recati all’ufficio del turismo in Praca dos Restauradores ed abbiamo acquistato la Lisboa card del costo di € 31,50 valida 2 giorni. La card è comoda perché consente accesso illimitato e gratuito a tutti i mezzi pubblici, gli elevators, i treni per Sintra e Belem, molti musei e attrazioni, per gli altri sono previsti, comunque, degli sconti.


Per arrivare all’ufficio del turismo abbiamo percorso tutta Avenida da Liberdade un viale alberato lunghissimo che congiunge Praca Marqués de Pombal (artefice della ricostruzione della città dopo il distruttivo sisma che colpì Lisbona nel 1755) a Praca dos Restauradores. Nelle intenzioni dell’architetto il viale si doveva ispirare agli Champs Elysées di Parigi, boutique di firme di alta moda ai lati della strada alberata.
Passando per  il Rossio (Praca de D. Pedro IV – Praca da Figueira) e salendo per il quartiere dell’Alfama siamo saliti verso il Castello di Sao Jorge.


La Praca de D. Pedro IV meglio conosciuta come Piazza del Rossio o semplicemente Rossio, è il centro nevralgico di Lisbona da sei secoli e si trova sul confine nord del quartiere Baixa. Al centro della piazza si erge la statua di Pietro IV del Portogallo, primo imperatore del Brasile, alla cui base si notano le figure di quattro femmine che hanno significato allegorico. Indicano cioè la Giustizia, la Sapienza, la Forza e la Moderazione, qualità attribuite al Re-soldato.


L’Alfama è il più antico quartiere di Lisbona e si dispiega sul pendio racchiuso tra il Castello di Sao Jorge ed il fiume Tago. Il suo nome viene dall’arabo Al-hamma, che significa “fontane” o “bagni”. Il quartiere comprende molti importanti monumenti storici, nonché un gran numero di ristoranti e bar in cui si suona il fado.  La collina dell’Alfama è dominata dal medievale castello di Sao Jorge, che fino al XVI secolo fungeva da residenza reale, e dal quale al giorno d’oggi si può godere della migliore vista della città. Sui pendii del quartiere si aprono anche altre terrazze (miradouros) dalla quali guardare Lisbona, come il Miradouro de Santa Luzia, che si trova nei pressi dell’omonima chiesa sui resti delle mura moresche, o il Miradouro das Portas do Sol.


Abbiamo visitato la Catedrale ‘SE  ed abbiamo proseguito per il Castello con un bus.
La Cattedrale di Santa Maria Maggiore (in portoghese: Sé de Lisboa o Igreja de Santa Maria Maior) è il principale luogo di culto cattolico della città. Nel 1150, tre anni dopo aver riconquistato Lisbona sottraendola ai Mori, Alfonso I del Portogallo fece costruire una cattedrale per il nuovo vescovo di Lisbona, il crociato inglese Gilbert di Hastings, sul terreno di una vecchia moschea. Sé è l’abbreviazione di Sede Episcopalis, cioè sede vescovile. La cattedrale, distrutta da tre terremoti nel XIV secolo e da quello del 1755, nei secoli subì notevoli trasformazioni e oggi è un insieme di vari stili architettonici.


Abbiamo visitato il Castelo de Sao Jorge, tutto anche la zona archeologica con gli scavi risalenti all’età del ferro; da qui abbiamo potuto ammirare in lontananza il ponte Vasco da Gama in tutta la sua lunghezza.


Il Castello di San Giorgio (portoghese: Castelo de Sao Jorge) si trova sulla collina più alta del centro storico della città ed è divenuto una famosa attrazione turistica, specialmente per la meravigliosa vista che offre di Lisbona e della maestosità del fiume Tago che sembra già Oceano (cliccare qui).


Scesi dall’Alfama abbiamo bighellonato per la Baixa e la Praca do Comercio.
Passato l’Arco Triunfal, la Praca do Comércio (“Piazza del Commercio” un immenso quadrato 170 m per 170 m) è situata vicino al fiume Tago. La piazza è ancora comunemente conosciuta come Terreiro do Paço (Piazza del Palazzo), poiché qui si ergeva il Palazzo Reale Ribeira (Paços do Ribeira) finché fu distrutto dal grande Terremoto di Lisbona del 1755. Dopo il terremoto la piazza fu completamente rimodellata come parte della ricostruzione della Baixa ordinata dal Primo Marchese di Pombal.


E, in fondo alla piazza, una grande scala di marmo che scivola nella gigantesca foce del Tago, la porta dell’Atlantico, l’attrazione per l’ignoto che fece del Portogallo una terra di migranti è palpabile.


Abbiamo pranzato in un locale storico “Cafè Restaurante Martinho da Arcada – Casa Fundada em 1782” (sotto i portici che danno sulla Praca do Comercio; locale veramente grazioso con foto di Pessoa appese al muro); abbiamo ordinato un bacalhau espiritual che è una delle specialità della casa e un arroz col polpo….entrambi buoni e abbondanti. E’ il più antico Café Restaurante di tutti i lisboeti e l’indirizzo d’obbligo per chiunque voglia gustare la tipica cucina portoghese in un ambiente che ha fatto e continua a fare la storia della città.


Si può arrivare al quartiere del Chiado in due modi: scendendo dal Bairro Alto o salendo dalla Baixa attraverso l’Elevador de Santa Justa. Di solito si sceglie la seconda soluzione, fosse anche solo per farsi un giro su questo ascensore in ferro che in pochi secondi porta nel cuore del Chiado a ridosso delle rovine della Chiesa do Carmo. La differenza di livello tra il piano inferiore della biglietteria (Rua de Santa Justa, nella Baixa) e quello superiore (largo do Carmo) è di trenta metri. Da qui, voltando a sinistra, è facile anche se in salita partire alla scoperta del quartiere arrampicandosi lungo Rua Garrett, la strade dei libri e dei caffè.


Infatti ci siamo seduti a prendere un caffé e un dolce al cafè “A Brasileira”, magari seduti vicino alla statua di Fernando Pessoa. Il poeta amava molto questo storico locale, tanto che gli hanno riservato un eterno posto d’onore, una statua in bronzo è stata posata all’esterno del caffè nel 1988 e il poeta siede ad uno dei tipici tavoli esagonali del locale. Ciascuno di noi ha fatto una foto seduto al tavolo con il famoso poeta.


Nel cuore del Chiado c’è un inconsueto museo a cielo aperto, ospitato nelle rovine del Convento do Carmo, appartenente all’ordine delle carmelitane, una splendida chiesa gotica (Church of Our Lady of the Carmo Hill) che il terremoto del 1755 lasciò senza soffitto e rimane tuttora uno dei principali ricordi del disastro che colpì la capitale portoghese.

Tra i resti delle navate e gli archi senza cupole, si dipana il tesoro del Museo Archeologico con manufatti preistorici, mummie e ceramiche precolombiane, epigrafi romane e sculture d’arte funeraria medievale.


Si è poi Abbiamo preso l’Elevador da Gloria; questo ripido elevador parte da Praca de Restauradores e porta al Barrio a uno dei miraudores più belli della città, San Pedro de Alcantara. La corsa è breve ma ne vale la pena.


Abbiamo quindi visitato la Chiesa di Sao Roque: a vederla dall’esterno mai ti aspetteresti di trovare una tale meraviglia nel suo interno. Le cappelle e gli azulejos sono indimenticabili, soprattutto quelli di Sao Joao Battista, un tripudio di lapislazzuli…impossibile non vederla.


Un ottimo modo di girare la città consiste nel prendere i tram 28 e 12: imperdibili passano così vicini alle mura dei palazzi da far paura! Una cosa unica e divertente. Portano nelle zone più interessanti dove ci sono i belvedere.


Giunti davanti ad una enoteca acquistiamo tre bottiglie di Porto da degustare a casa quando ripenseremo a questo breve soggiorno portoghese. Obrigado Lisboa.


La ricerca di un posto per mangiare è stata un po’ difficoltosa e dopo siamo ritornati all’albergo sotto una pioggia battente.


Scegliere un platos combinados, un piatto combinato composto da carne o pesce  con contorno di insalata, verdure o patatine fritte o il piatto principale il bacalau, baccalà (consiglio il bacalau das natas, una specie di sformato di baccalà al formaggio) oppure in generale il pesce di qualsiasi tipo, spesso fritto? Un’unica raccomandazione che vale sempre: controllare sempre il conto nello scontrino (la conta) prima di pagare perché può capitare che inseriscano nel conto gli entradas, antipasti, a base di formaggi, che portano sempre al tavolo e anche se non li mangiate ve li mettono nel conto, per evitare questa cosa se non li volete fateli portare via. Un buon modo per non appesantirsi troppo è provare la Sopa (zuppa di verdure). Per bere ci sono molte Cervejerias dove la birra costa pochissimo e anche altri locali dove la sangria è praticamente regalata, ma la bevanda che fa da padrona è naturalmente il Porto. Vi sono localini molto confortevoli dove ci si può sedere in un salottino, ascoltare della buona musica, leggere un libro o chiacchierare sorseggiando un bicchiere di porto accompagnato da una fetta di torta alla fragola o al cioccolato.

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