Oporto e Lisbona in 4 giorni

4° giorno, martedì 30 ottobre 2012: Lisbona – Sintra
Ci svegliamo presto per la colazione buona ed abbondante: ci abbuffiamo e pronti per cominciare a camminare ci dirigiamo verso la fermata del tram 15.

Nostra meta è il quartiere di Belem, il quartiere più occidentale della città divenuto il simbolo dell’epoca delle scoperte geografiche, l’età d’oro della città.


Visitato il Monumento alle Scoperte o Padrao dos Descobrimentos costruito nel 1960 per ricordare i 500 anni trascorsi da quando il Portogallo è andato alla conquista del mondo. La caravella che costituisce il monumento porta lo scudo portoghese su entrambi i lati e la spada della Dinastia di Aviz sulla porta d’ingresso. Sulla prua della caravella è rappresentato Enrico il Navigatore con una caravella in mano; dietro di lui, in due file discendenti da entrambi i lati del monumento, sono rappresentati gli eroi portoghesi che parteciparono alle scoperte. Sul lato che da a occidente è ritratto il poeta Camões con un esemplare del suo capolavoro I Lusiadi, il pittore Nuno Gonçalves con una spatola ed inoltre famosi navigatori, cartografi e re.

A nord del monumento, una rosa dei venti di 50 metri di diametro, contiene al centro le rotte scoperte dai navigatori portoghesi, nel XV e XVI secolo. Venne fatta costruire nel 1960 dal Sudafrica.


All’interno del monumento esiste un ascensore che porta a metà altezza e quindi una scala che conduce alla sommità dello stesso da dove si ha una vista panoramica sul quartiere di Belém e sul fiume Tago (cliccare qui).

A circa 800 metri si trova, poi, la famosissima Torre di Belem da dove Vasco de Gama partì alla conquista dell’impero.


Nelle vicinanze c’è il Monastero dos Jerónimos (“dei Geronimiti”) , realizzato in stile manuelino, versione portoghese del Tardogotico, è una galleria di ieratici santi di pietra, chiostri scanditi da ordini di gallerie e decori simili a pizzi intagliati nella pietra, tombe di lusitani celebri, su progetto dell’architetto Diogo de Boitaca, fu fatto costruire dal Re Manuele I per celebrare il ritorno del navigatore portoghese Vasco de Gama, dopo aver scoperto la rotta per l’India.

Straordinario enorme ospita le memorie dei portoghesi illustri, da Vasco da Gama a Luis Vaz de Camoes (il Dante Alighieri portoghese) a Amália Rodrigues a Fernando Pessoa.

Qui il 13 dicembre 2007 è stato firmato il Trattato di Lisbona che riforma i Trattati su cui si fonda l’Unione Europea.


A questo punto ci concediamo una pausa all’Antiga Confeitaria de Belém (1837, azulejos all’interno) dove è d’obbligo degustare i tipici “pastéis de Belém”, paste di sfoglia ripiene di crema.


Dopo abbiamo ripreso il tram (eléctrico in portoghese) n. 15 per poi scendere nei pressi della stazione del Rossio, un edificio in stile neomanuelino di fine ottocento, un piccolo capolavoro, da dove partono i treni per Sintra (ci mettono circa 45 minuti per percorrere 30 chilometri di distanza).


Sintra è un posto veramente fuori dal comune, sembra uscito da un libro di favole e si capisce subito per quale motivo la famiglia reale del Portogallo e la corte abbiano deciso di farne la loro dimora. Oggi è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.


E poi da vedere c’è sicuramente il Castelo dos Mouros sopra la Vila Velha che si staglia alto sulla città fra le rocce e le querce della Sierra e che è stato costruito nel VII secolo dagli Arabi come dice il suo nome ed è raggiungibile dal paese tramite il bus 434.

Il Castello è davvero stupendo ed il parco intorno immenso. Attraverso il bosco, scendendo si può arrivare fino a Sintra paese, invece proseguendo si arriva al Castelo dos Mouros, praticamente è un lungo cammino sopra le mura da cui si ha la vista di tutta la vallata sottostante sino all’oceano Atlantico, molto suggestivo e mozzafiato, ed è possibile ammirare la città di Sintra con il suo palazzo reale, così come il Palácio da Pena.


Questi ultimi non li abbiamo visitati per questione di tempo, abbiamo invece preso al volo un taxi (il bus 403 delle ore 15:00 era appena partito) e via verso Cabo da Roca. Luogo di grande affluenza turistica, il capo è situato a 140 metri sul livello del mare, sulla costa portoghese, nella frazione di Colares del comune di Sintra, nel distretto di Lisbona.

Il poeta Luís Vaz de Camões definì questo luogo come “Aqui… Onde a terra se acaba e o mar começa….” (in Os Lusíadas, Canto VIII) in italiano Qui… dove la terra finisce e il mare comincia. Questa frase è incisa sulla lapide del monumento in pietra che celebra la particolarità del luogo. Infatti, essendo situato a 38° 47′ di latitudine nord, e a 9° 30′ di longitudine ovest, è il punto più occidentale del continente europeo, oltre il quale esiste solo l’Oceano Atlantico.


Arrivati, fatto il giro, le foto memorabili al punto più occidentale dell’Europa e alla scogliera a strapiombo sull’oceano. Esiste un modo speciale per attestare la propria visita al Cabo da Roca!


Dentro il faro che si staglia sul costone di roccia, è possibile ricevere un attestato che certifica d’aver poggiato i piedi in quel luogo. Dietro il corrispettivo di 5/10 euro, un abile amanuense verga il diploma col nome dell’interessato e la data della visita: un cartoncino colorato che magari non verrà appeso alla parete, ma sarà ugualmente un piacevole ricordo da accarezzare ogni tanto.


Ci godiamo lo spettacolo per poi riprendere il taxi verso Sintra e quindi il trenino fino al Rossio. Domani è l’ultimo giorno.


Rientrati a Lisbona per cena scegliamo il ristorante Sinal Vermelho – rua das Gaveas, quartiere Bairro Alto pieno di locali e localini di Fado: prendiamo piatti unici a base di pesce con bicchiere finale di buon Porto.

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