Helmut Newton in mostra a Roma

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Helmut Newton, pseudonimo di Helmut Neustädter (Berlino, 31 ottobre 1920 – Los Angeles, 23 gennaio 2004), è stato un fotografo tedesco di moda, famoso in particolare per i suoi studi di nudo femminile. Nato a Berlino nel 1920, figlio di genitori entrambi ebrei, cresciuto nella buona borghesia Berlinese degli anni ’20-’30. Frequenta il Werner von Trotschke Gymnasium e la Scuola Americana a Berlino. Muore in un incidente stradale a Hollywood quando la sua macchina si schianta su un muro del famoso Chateau Marmont, l’hotel sul Sunset Boulevard che era stato per anni la sua residenza quando abitava nella California del Sud. Le sue spoglie sono state deposte a Berlino nel cimitero ebraico di Friedenau, la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich.

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Il Palazzo delle Esposizioni di Roma accoglie fino al 21 luglio, per la sua unica tappa italiana, la mostra White Women, Sleepless Nights, Big Nudes che presenta, per volontà di June Newton, vedova del grande fotografo, 200 immagini dei primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni 70, da cui deriva il titolo della mostra (cliccare qui).

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Helmut Newton è certamente uno dei più grandi fotografi del Novecento, per questo le sue inimitabili foto di moda, così come i nudi e i ritratti continuano ad essere esposti ancora oggi. Tuttavia il primo libro fotografico di Newton, White Women, fu pubblicato in diverse edizioni e lingue solo nel 1976, quando l’artista aveva già 56 anni. Nell’immagine seguente c’è Helmut Newton che sta fotografando la modella.

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Con immagini sorprendenti e provocanti, con questo volume portò il nudo nel mondo del fashion, rivoluzionando lo stesso concetto di fotografia di moda e testimoniando la trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale. Donne determinate, forti, “maschie”. Dalla sessualità libera e trasgressiva (cliccare qui). Donne erotiche e desiderabili (cliccare qui). Il volume divenuto leggendario ricevette quasi subito il prestigioso Kodak Photobook Award e da allora è stato ristampato più volte. Qui sotto abbiamo l’immagine “They are coming”: sono delle modelle che avanzano verso lo spettatore.

They are coming
Opera di grande impatto White Women ha aperto la strada a una erotizzazione delle immagini legate al mondo della moda, culminata poi nelle celebri serie “Big Nudes” e “Naked and Dressed” del 1980-1981. Le sue modelle vengono ritratte sistematicamente fuori dallo studio, in strada, spesso in atteggiamenti sensuali, a suggerire un uso della fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale.

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L’originale idea di Newton di creare dittici di modelle vestite e nude per presentare la moda contemporanea risale alla metà degli anni settanta e trova un precedente illustre nella storia dell’arte europea, nella coppia formata dalla Maja desnuda e dalla Maja vestida, i due grandi dipinti realizzati da Goya intorno al 1800 e conservati al Museo del Prado.

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La provocazione lanciata da Newton attraverso l’inserimento di una nudità radicale nella fotografia di moda (o meglio, al confine con la moda) è stata poi seguita da molti altri fotografi e anche da un regista, Robert Altman. La scena finale di Pret-à-Porter del 1994 mostra infatti le modelle che sfilano completamente nude sulla passerella parigina e, superato lo scetticismo iniziale, entusiasmano il pubblico. Dimenticare gli abiti e concentrarsi sul corpo (femminile) che di solito il vestito nasconde, è stata un’idea probabilmente ispirata all’opera dell’ormai celebre Newton.

2000 Hollywood, California

1976 Gunilla Bergstrom, Paris

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Altrettanto sofisticate e perfettamente posizionate sono le fotografie, in bianco e nero e a colori di Sleepless Nights, pubblicato nel 1978. Già apparse in varie riviste -“Vogue” nell’edizione italiana e americana, “Playboy” e “Der Spiegel”- anche queste immagini sono tutte incentrate sulle donne, i loro corpi e i loro abiti; scatti di moda che sono al tempo stesso ritratti, ma potrebbero anche essere documentazioni di scene del crimine. Nel 1989 la rivista “Max” realizza il primo di una lunga serie di calendari, proprio con le sue foto.

1975 Villa d'Este, Lake Como, Italy

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Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare. Questi sono i tre concetti che riassumono l’arte della fotografia di Newton.
In tutta la vita di Helmut Newton queste fotografie, al confine tra documento di moda e nudo artistico non erano mai state esposte tutte insieme.

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  Per saperne di più cliccare qui.

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