Islanda, in vacanza alle origini del mondo: ghiaccio, fuoco e luci nei meravigliosi altipiani
Il miglior modo per visitare l’Islanda è passeggiare senza fretta alla scoperta di una natura estrema e primordiale, una terra aspra e dolce allo stesso tempo caratterizzata da sconfinati paesaggi variopinti, che cambiano continuamente a distanza di pochi chilometri. E’ possibile infatti ammirare i contrasti della terra di ghiaccio e di fuoco e insomma affrontare un’emozionante avventura a stretto contatto con la natura. L’Islanda è un’occasione unica per sperimentare la solitudine di spazi infiniti, l’impeto di superbe cascate e l’emozione di un rilassante bagno termale in mezzo alla natura con splendidi panorami; e poiché viaggiando si impara, l’Islanda è una delle mete predilette perché è costituita quasi esclusivamente da rocce vulcaniche, piante pioniere, sorgenti di acque sulfuree, insomma, un ritorno alle origini del Pianeta.
L’Islanda è un posto perfetto per osservare il modo in cui il calore interno del pianeta riesce a trasformare la superficie della terra. Il magma di solito si trova a centinaia di chilometri sotto la superficie terrestre, ma qui in Islanda la distanza è decisamente minore; e questo ha degli effetti sconvolgenti: fumi sulfurei e bacini caldi gorgoglianti sono la prova della forza che giace appena sotto la superficie. Ovunque sull’isola ci sono bacini di acqua calda e farci un tuffo è un passatempo nazionale. Poco sotto i piedi c’è una massa in ebollizione di roccia fusa e incandescente. Ad appena venti chilometri sotto la superficie dell’Islanda c’è una enorme colonna di roccia caldissima definita “pennacchio“, la sua forma è stata mappata non molto tempo fa: è largo cento chilometri e scende in profondità per almeno seicento, generato più di cinquanta milioni di anni fa, il pennacchio è alimentato dal calore che sgorga senza sosta dal nucleo caldo della terra. Questo gigantesco “pennacchio” non si limita solo a riscaldare le sorgenti di acqua calda dell’Islanda, ha di fatto creato l’Islanda stessa.
Nel 1963 si verificò un evento che potrebbe dimostrare come tutto avvenne. Un vulcano appena sotto la superficie del mare esplose ed emerse dalle acque. L’esplosione generò l’isola di Surtsey. Così come l’Islanda sorse più di 50 milioni di anni fa, quando emerse in seguito ad una esplosione.
Le eruzioni sottomarine che hanno creato Surtsey sono parte del sistema vulcanico sottomarino Vestmannaeyjar (in islandese: isole degli uomini dell’ovest) facente parte della Dorsale Medio Atlantica, un’immensa fenditura del fondale marino lungo la quale si verificano numerosi fenomeni sismici e vulcanici. Questa straordinaria crepa che si estende a perdita d’occhio anche sulla terra ferma è determinata dall’incontro di due continenti: a sinistra la placca tettonica nordamericana e a destra quella euroasiatica che si vanno separando lentamente di circa due centimetri all’anno.
Sola in mezzo all’Atlantico, a galla tra due continenti, l’Islanda – generalmente definita la terra dell’acqua, del ghiaccio e del fuoco – è una terra estrema che non rassomiglia a nessun’altra. Dovunque profondissime e lunghissime fessure e crepe si aprono nel suolo, formano gallerie e tunnel, scendono fino negli abissi; sotto l’acqua è caldissima, centinaia di gradi, ed esalazioni e fumi impennacchiano la terra, come per ricordare la presenza del fuoco. Primordiale eppure civilissima, l’Islanda è fuori dalla crisi ormai da un triennio, ed è esempio di eccellenza sostenibile. Grazie allo sviluppo delle risorse geotermiche il 90 per cento del consumo di energia primaria è coperto da fonti rinnovabili. Un’isola remota e all’avanguardia, con più computer del Giappone, più telefonini della Finlandia, il Wi-Fi gratuito ovunque, servizi sociali efficienti e un atteggiamento disponibile.
Il parlamento, il 16 luglio 2010, ha approvato una legge che garantisce pienamente la libertà di espressione. In particolar modo, viene garantita l’impunità a chiunque pubblichi su internet informazioni riservate di carattere militare, giudiziario o societarie. La medesima norma tutela anche chi viola un segreto di stato. L’Islanda, pertanto, non potrà dare esecuzione ad alcuna rogatoria estera volta ad oscurare un sito internet islandese contenente tali informazioni.
La valuta ufficiale è la Corona Islandese (ISK), che non è possibile reperire in Italia. Questo comunque non è un problema: oltre agli uffici di cambio in loco, la carta di credito è accettata anche nei paesini più piccoli ed è raro vedere qualcuno che paghi in moneta. Le corone sono coniate in monete da 1 – 5 – 10 – 50 – 100 recanti su una faccia l’incisione di diversi tipi di animali marini e sul retro un medaglione quadripartito con un’aquila, un drago, un toro e un gigante. Essi sono i quattro leggendari guardiani dell’Islanda che la proteggono rispettivamente a nord, est, ovest e sud. Le banconote hanno tagli da 10, 50, 100, 500, 1000, 2000, 5000 isk.
7, 9, 13 sono i numeri fortunati dei vichinghi; gli islandesi infatti sono molto superstiziosi e hanno un vero e proprio culto nei confronti degli elfi e stanno molto attenti a non irritarli. Nessuno sa dove abitino con esattezza, ma se durante i lavori di costruzione di un edificio si verifica una serie inspiegabile di contrattempi, gli islandesi non hanno alcun dubbio: sicuramente si sta importunando la dimora di qualche elfo e, quindi, si provvede celermente a spostare di qualche metro la zona dei lavori. Gli elfi sono creature misteriose che non hanno contatti con gli umani e abitano luoghi deserti, proprio come i troll norvegesi; a differenza di questi, però, hanno dimensioni ragguardevoli: alcuni sono dei giganti. Secondo un recente sondaggio dell’Università di Reykjavík, l’80% della popolazione non esita a credere nell’esistenza di spiriti che si celano al mondo umano e uno degli ultimi censimenti dice che in Islanda c’è un elfo ogni 500 abitanti, tant’è che qui fate ed elfi vivono in casette costruite apposta per loro!
In Islanda il 6 gennaio è chiamato “il tredicesimo“, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni: questo è l’ultimo giorno del periodo festivo, e per dire addio al Natale si organizza una fiaccolata alla quale, secondo la credenza popolare, partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (secondo la tradizione islandese ci sono 13 Babbo Natale che arrivano, uno al giorno, nei 13 giorni che precedono il Natale; dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’artificio.
C’è poi la festa di Mezza estate (24 giugno): secondo la tradizione la rugiada della notte di mezza estate possiede magici poteri curativi e chi vi si rotola può guarire da 19 diversi malanni.
In Islanda, dalla fine di settembre alla fine di aprile, è anche possibile assistere allo spettacolo dell’aurora boreale, caratterizzata da colonne ondeggianti di luce verde o rosa; il fenomeno avviene per la reazione tra le radiazioni solari e il campo magnetico terrestre delle regioni polari. La spettacolarità di questa luce che ondeggia e rischiara la notte polare ha fatto nascere suggestive leggende: l’aurora boreale sarebbe prodotta dai salti e dalle capriole dei bambini mai nati o dai morti.
Questo è il diario del viaggio fatto dal 20 al 30 giugno 2015, suddiviso per motivi tecnici in nove parti. Note tese a dare informazioni e a comunicare sensazioni ed evocazioni! Chi vuole vedere tutte le immagini scattate durante le giornate del viaggio, sempre stando sul sito http://www.gastonemariotti.com clicchi su Foto e poi sull’apposita galleria, oppure cliccare qui.
1° giorno, sabato 20 giugno 2015: Roma – Reykjavik (Islanda)
La partenza non è delle migliori in quanto ci imbarchiamo con quasi due ore di ritardo. Partenza da Roma-Fiumicino con volo Vueling Airlines S.A. alle 22:05 per Reykjavik arrivo a Keflavik APT a circa 50 km dalla capitale alle 01:05. Disbrigo delle formalità doganali, e trasferimento all’hotel Radisson Saga Blu e pernottamento.
Reykjavík è la capitale e principale città d’Islanda. Trovandosi alla latitudine di 64°08’N è la capitale di stato più a Nord del mondo. Con circa 120.000 abitanti è il cuore politico, culturale ed economico dell’isola. Forma con altre città un conglomerato urbano di circa 200.000 abitanti ovvero 2/3 dell’intera popolazione islandese. L’intera isola la cui superficie è un terzo dell’Italia, ha infatti, una popolazione di 323 mila abitanti ed è il paese meno densamente popolato d’Europa (3,09 ab. per km²), con un territorio puro, incontaminato e immerso nel magico. Il turismo in Islanda si incrementa di un 20% l’anno; l’anno scorso sono arrivati, un milione di turisti. Nel 1986 il Presidente degli Stati Uniti, Ronald Regan ed il Presidente dell’allora Unione Sovietica, Gorbaciov, hanno avuto un incontro per porre fine alla guerra fredda; quella casa, una grande villa, si trova sul lungomare di Rejkiavick.
Si crede che Reykjavík sia stato il primo insediamento permanente dell’isola. La sua fondazione avvenne ad opera dell’esploratore normanno Ingólfur Arnarson intorno all’anno 870. Il significato del nome, in italiano, può essere tradotto in “baia fumosa” e fu scelto dal fondatore per via dei fumi geotermali che circondano la zona.
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Grazie questa mattina mi avete fatto viaggiare con voi, un viaggio pensato più volte e ancora nel cassetto. Ciao