Islanda, in vacanza alle origini del mondo: ghiaccio, fuoco e luci nei meravigliosi altipiani
3° giorno, lunedì 22 giugno 2015: Gullfoss – Geysir – Hraunfossar e Barnafoss – Akureyri (18 mila ab. – 10 m s.l.m. – 6°-13°)
Prima colazione in hotel e partenza per la visita alla “cascata d’oro” di Gullfoss (cliccare qui e qui) e alle sorgenti calde di Geysir. Inventando i geyser (cliccare qui e qui) , la natura vulcanica mostra il suo lato buffonesco (scherzi del geyser) e fanciullesco: si prende gioco di sé assomigliando a un clown che salta su sé stesso. Molte strade interne sono ancora chiuse al traffico per via delle forti nevicate invernali. La mappa completa sulle condizioni delle strade è reperibile in tempo reale sul sito http://www.vegagerdin.is e conviene informarsi prima di partire per organizzare l’itinerario in maniera precisa. Successivamente – dato che la pista Kjalvegur indicata anche come F35 risultava ancora non praticabile – si continua verso le cascate Hraunfossar e Barnafoss. Sosta e pranzo nell’area geotermica di Deildartunguhver (cliccare qui) . Si continua poi verso Akureyri la capitale del Nord ed area circostante. Al termine cena libera e pernottamento nell’hotel Edda.
Gullfoss (dall’islandese: gull “dorato” e foss “cascata”) è una delle più note cascate dell’Islanda sud-occidentale, lungo il percorso del fiume Hvítá nel Haukadalur. La portata media è di circa 140 m³/s in estate e 80 m³/s in inverno. Le acque tumultuose del fiume Hvítá compiono due salti di 11m e 21m di altezza, con orientazione relativa di circa 45°, e proseguono poi in una stretta e profonda gola che si apre nell’altipiano. Gullfoss, soprannominata spesso “la regina di tutte le cascate islandesi” per la teatralità, la bellezza e i giochi di luce del suo doppio salto, è situata relativamente vicino alla capitale Reykjavík (120 km circa) e fa parte, insieme al Þingvellir e i vicini geyser (Geysir e Strokkur), del cosiddetto Golden Circle (Circolo d’Oro) ovvero l’insieme di attrazioni naturalistiche più note e visitate d’Islanda. Grazie ad una rete di sentieri, la cascata è raggiungibile con la massima sicurezza nella zona superiore e in quella frontale.
I geyser sono il simbolo dell’Islanda. Geysir (noto anche come il grande Geysir) è un geyser situato nella valle di Haukadalur. È ritenuto il più antico geyser conosciuto (risale al 1294). La stessa parola geyser deriva da Geysir, a sua volta derivato dal verbo islandese gjósa che significa “eruttare”, “emettere a fiotti”. Le sue eruzioni fino agli anni Sessanta, talvolta irregolari, spingevano fiotti di acqua bollente fino ad un’altezza di 60 metri. Ora il Grande Geysir è inattivo, ma vicino – per la gioia dei visitatori – c’è il più piccolo ma più attivo Strokkur che, nato durante un terremoto nel 1294, proietta colonne d’acqua bollente alte fino a 20-30 m ogni 5-8 minuti ed ogni volta è un’esperienza entusiasmante.
Le cascate Hraunfossar del fiume Hvítá (Borgarfjörður) nell’Islanda occidentale, sembrano sgorgare direttamente dal campo lavico di Hallmundarhraun, originato da un’eruzione dei vulcani che si trovano sotto il ghiacciaio Langjökull. Da qui il nome in islandese “hraun” che significa infatti “lava”. Si trovano molti piccoli fiumiciattoli che defluiscono dalla lava per una lunghezza di circa 900 metri.
La cascata Barnafoss è formata dal fiume Hvítá, nella regione adiacente al campo lavico Hallmundarhraun, di poco a monte rispetto alle cascate denominate Hraunfossar. Trae il suo nome (in italiano “cascata dei bambini”), da un incidente che si dice sia avvenuto qui in passato: un tempo, infatti, sopra la cascata si trovava un ponte da cui sembra siano caduti due bambini perdendo la vita. Dopo questo tragico avvenimento la madre dei bimbi convinse gli altri abitanti del luogo a distruggere il ponte.
Deildartunguhver è una località del comune di Borgarbyggð nell’Islanda occidentale che si trova nei pressi di Reykholt, all’intersezione tra la Borgarfjarðarbraut e la Hálsasveitarvegur. Deildartunguhver Thermal Spring è una sorgente di acqua calda che, con una portata di 180 litri al secondo ed una temperatura di 97 °C, è la maggiore in Europa. Parte dell’acqua viene utilizzata per il teleriscaldamento, con una conduttura di 34 km verso Borgarnes ed una di 64 km verso Akranes. Presso la sorgente termale abbiamo sostato 10-15 minuti; la piccola area è recintata in modo che i turisti possano liberamente percorrerla in sicurezza.
Proseguiamo verso la costa Nord attraverso ampie valli dedite all’agricoltura ed all’allevamento, per affacciarsi infine sullo Skagafjordur. Pernottiamo ad Akureyri presso l’hotel Edda (scuola che si trasforma in albergo nei mesi estivi).
La cittadina, capitale del Nord, Akureyri è estremamente vicina al Circolo polare artico, ad una latitudine appena più a sud di circa 50 km. Sono presenti, perciò, fenomeni come il sole di mezzanotte in estate e la notte polare in inverno. Il giorno più lungo dell’anno è il 21 giugno, con oltre 23 ore di luce; invece, il più corto è il 21 dicembre, con appena 3 ore di luce. Akureyri è posizionata sulla sponda occidentale al termine dell’Eyjafjörður, il fiordo più lungo e spettacolare dell’Islanda centro-settentrionale ed è caratterizzata dal centro con case colorate e giardini fioriti.
Nell’orto botanico cittadino, Lystigardur, vengono coltivate una varietà di piante autoctone e non.
Bellissima è la cattedrale costruita tra il 1940 e il 1941 su progetto dell’architetto islandese Guðjón Samúelsson, lo stesso che ha progettato la chiesa di Hallgrimur a Reykjavik e altri innumerevoli edifici. Essa può essere raggiunta tramite una lunga e pittoresca scalinata di 112 gradini. La Akureyrarkirkja (in italiano: chiesa di Akureyri) è una chiesa della Thjodkirkja (“Chiesa nazionale” luterana islandese). La chiesa è uno dei capolavori del cosiddetto “stile nazionale islandese” Nella Akureyrarkirkja la tradizione architettonica europea (stile romanico) è abilmente armonizzata con il motivo del basalto colonnare, tipico della natura islandese.
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Grazie questa mattina mi avete fatto viaggiare con voi, un viaggio pensato più volte e ancora nel cassetto. Ciao