Islanda, in vacanza alle origini del mondo: ghiaccio, fuoco e luci nei meravigliosi altipiani
4° giorno, martedì 23 giugno 2015: Akureyri – Goðafoss – Mývatn – Akureyri
Prima colazione in hotel ed un’intera giornata dedicata alla visita della cascata degli dei e dell’area del Lago Mývatn, paradiso naturalistico dalle fantastiche formazioni vulcaniche. Tra le sue suggestive attrazioni vi sono gli pseudocrateri di Skútustaðagígar, le bizzarre formazioni laviche di Dimmuborgir (i castelli neri) e la pittoresca zona di Námaskarð/Hverarönd con le sue sorgenti bollenti, ricche di argilla. Rientro ad Akureyri per il pernottamento sempre all’hotel Edda. Pranzo e cena liberi.
Goðafoss (dall’islandese: “cascata degli dèi”) è una delle cascate più note e spettacolari d’Islanda, situata nel nord dell’isola, all’inizio della strada Sprengisandur. Le acque del fiume Skjálfandafljót cadono per circa 12 metri su una larghezza di circa 30 metri.
Il nome di questa cascata deriva da una leggenda secondo la quale, nell’anno 999 o 1000, il Lögsögumaður Þorgeir Ljósvetningagoði fece del Cristianesimo la religione ufficiale dell’Islanda. Dopo questa conversione si dice che – tornando dall’ Alþingi – Þorgeirr gettò le sue statue degli dèi nordici nella cascata. La storia di Þorgeirr è conservata nell’opera di Ari Þorgilsson Íslendingabók.
Una vetrata della chiesa di Akureyri (Akureyrarkirkja) ricorda questa leggenda. Probabilmente il nome “cascata degli dei” era già usato antecedentemente, si narra infatti che gli antichi abitanti dell’Islanda la considerassero sacra poiché nei tre getti principali vedevano rappresentata la sacra triade: Odino, Thor e Freyr.
Il lago Mývatn nei pressi della località Reykjahlíð è il quarto lago naturale in ordine di grandezza dell’Islanda. Si trova a circa 100 km (stradali) a est di Akureyri e ad una cinquantina di km da Húsavík, sulla costa settentrionale dell’Islanda (dista 500 km dalla capitale Reykjavík). È grande 37,3 km², profondo al massimo 4,5 m e si trova a 277 m s.l.m.
La zona è nota per la presenza di una quindicina di specie di anatre, il colimbo, lo svasso e lo smeriglio che affollano le acque del lago in colonie di centinaia o addirittura migliaia di individui, ghiotte di insetti (specialmente moscerini) dei quali le sponde del lago sono ricche, tanto che il nome stesso significa “My=moscerino; vatn=lago “. Consigliabile quindi l’uso di retine per coprire il viso dall’assalto degli insetti.
Situata in un’area vulcanica, ha visto dal 1975 al 1984 nove eruzioni. Sulle sponde del lago si possono ammirare strabilianti formazioni laviche create dalle colate incandescenti venute a contatto con l’acqua fredda che in alcune zone ha formato strutture alte anche decine di metri, dette “castelli neri” per il colore della roccia lavica, oppure labirinti in cui si diramano piacevoli sentieri a contatto con questa natura estrema. In altre zone del lago vi sono formazioni laviche dette “pseudo-crateri” create da violente esplosioni della lava bollente sopra i 1000-1100 °C spinta con forza nell’acqua fredda. Queste impressionanti formazioni si diramano verso il lago, in alcuni casi dando origine a collinette da dove si può ammirare la vista sul lago stesso e le regioni circostanti.
Poco lontano si possono scorgere pennacchi di fumo bianco proveniente da piccoli crateri comunicanti col sottosuolo e la sagoma inconfondibile del principale vulcano della regione: il Krafla, che erutta ogni dieci anni circa.
Poco distante dal lago corre la faglia che divide le placche continentali d’Europa e d’America, la Dorsale Medio Atlantica, che da questa regione del nord attraversa tutta l’isola, proseguendo poi sul fondo dell’oceano per tutto l’Atlantico.
Area geotermica di Namafjall Hverir. Sembra di stare su un altro pianeta. Un po’ inferno dantesco, paesaggio mozzafiato, ambiente aspro: solfatare, fumarole, pozze di fango ribollenti, formazioni laviche e crateri. Un incredibile contrasto di colori: crateri rossi, fanghi grigi, colate sulfuree gialle, il tutto sotto un cielo azzurro e bianche nuvole (cliccare qui e qui).
Prima di cena ci si concede un bagno caldo alla laguna di Mývatn, in acque celesti ricche di sali minerali e circondati da un paesaggio lunare. Intorno, bocche fumanti, rocce laviche e terra dalle tante sfumature, dal rosso al giallo: l’alternativa nord orientale alla più famosa e affollata Blue Lagoon di Reykjavik.
Hverfjall uno dei crateri tephra (d’origine esplosiva) più grandi del mondo, con la sua tipica forma a cono di un chilometro di diametro e 140 metri di profondità. Già alla base questa montagna nera così imponente colpisce molto. Dopo essersi arrampicati in cima poi si è davanti a un grande spettacolo. Alcune persone sono scese all’interno e risalite dalla parte opposta.
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Grazie questa mattina mi avete fatto viaggiare con voi, un viaggio pensato più volte e ancora nel cassetto. Ciao