Islanda, in vacanza alle origini del mondo: ghiaccio, fuoco e luci nei meravigliosi altipiani

7° giorno, venerdì 26 giugno 2015:  Djúpivogur (447 ab.) – Jökulsárlón – Skaftafell

Prima colazione in hotel. Partiamo da Egilsstaðiri e attraversiamo piccoli paesi di pescatori sparpagliati qua e là sulle pendici di imponenti montagne che precipitano nel mare. Continuando attraverso i caratteristici fiordi orientali si visita Djúpivogur, piccolo e suggestivo paese di pescatori di appena 447 abitanti. Proseguendo in direzione sud, si giunge nella parte dell’isola dominata dal ghiacciaio del Vatnajökull il quale copre l’8% dell’Islanda ed è il più grande d’Europa. Pranzo libero. Si visita la laguna glaciale di Jökulsárlón dove i numerosi iceberg galleggianti creano un’atmosfera magica (cliccare qui). Si continua poi verso il Parco Nazionale di Skaftafell, un’oasi verde tra le lingue glaciali che scendono dai ghiacciai Öræfajökull e Vatnajökull. Cena e pernottamento nell’area di Kirkjubæjarklaustur presso l’hotel Laki.

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Il Vatnajökull è una cappa di ghiaccio situata nell’Islanda sudorientale: con circa 8.100 km², è la più grande d’Europa per volume e la seconda per estensione (dopo l’Austfonna, ubicata sull’isola di Nordaustlandet e appartenente all’arcipelago norvegese delle Svalbard). È la quarta massa di ghiaccio al mondo dopo la calotta glaciale dell’Antartide, la calotta glaciale della Groenlandia ed il Campo de Hielo Sur in Patagonia. Il Vatnajökull ha uno spessore medio di 400 metri e massimo di circa 1100 metri e contiene circa 3.300 km³ di ghiaccio: si trova a partire dai 1400-1800 m di quota e forma un paesaggio simile ad un altopiano ondulato (600–1000 m) con vallate e gole.

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Jökulsárlón è il più grande e più conosciuto lago di origine glaciale dell’Islanda. Situato a sud del ghiacciaio Vatnajökull, tra il Parco nazionale Skaftafell e la città di Höfn, apparve per la prima volta tra il 1934 e il 1935 e dal 1975 crebbe dai 7,9 km² agli attuali 18 km² di superficie, a causa dello scioglimento accelerato dei ghiacciai islandesi. Possiede una profondità massima di 260 m, il che lo rende il lago più profondo d’Islanda. Una delle sue caratteristiche più sorprendenti è la presenza di numerosi iceberg che derivano dalla lingua del ghiacciaio del Breiðamerkurjökull. Vicino al Jokulsarlon, si trovono altri due laghi glaciali, il Fjallsárlón e il Breiðárlón. I blocchi di ghiaccio che cadono dal fronte del ghiacciaio Vatnajökull, in particolare dalla parte chiamata Breidamerkurjokull, derivano sul lago, fino raggiungere il mare. I colori di questi piccoli iceberg vanno dal turchese al blu profondo, ma anche giallo a causa del solfuro di origine vulcanica, nero per colpa delle cenere, e ovviamente bianco, in diverse tonalità.

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Qui si effettua un’escursione mozzafiato su barca anfibia tra gli iceberg galleggianti nella laguna (cliccare qui e qui). Sempre a Jökulsárló si sono girate scene di diversi film, tra i quali due film della serie James Bond: “007 – Bersaglio mobile” e “La morte può attendere”. È servito anche in “Batman Begins” e “Lara Croft: Tomb Raider”, per ambientare un villaggio siberiano.

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Il Parco nazionale Skaftafell è situato tra Kirkjubæjarklaustur, tipicamente noto come Klaustur, e Höfn nella parte meridionale dell’Islanda. Il panorama è molto simile a una veduta alpina, ma l’intera area è stata formata da

diversi eventi di natura vulcanica (eruzioni vulcaniche del Öræfajökull e esplosioni dei ghiacciai Skeiðarájökull e Skaftafellsjökull) nel corso di migliaia di anni.

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Skaftafell è rinomato in Islanda per il suo clima gradevole e per i giorni soleggiati in estate, sicuramente non comuni per il sud dell’Islanda. Il parco ha al suo interno una foresta di betulle, Bæjarstaðarskógur, e molte specie di uccelli e volpi artiche. Nel parco si può ammirare anche la cascata Svartifoss (Cascata Nera) che ha un’altezza di circa 12 metri (cliccare qui).

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Il suo nome deriva dalle colonne di basalto che la circondano come una sorta di anfiteatro naturale. La si raggiunge tramite una piacevole passeggiata di circa trenta minuti che si inerpica tra i boschi, le cui fronde celano lo spettacolo fino all’ultimo. Il nero della roccia vulcanica, accanto al bianco della spuma e al verde lussureggiante del bosco crea contrasti cromatici veramente sorprendenti.

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1 Comment so far

  1. Odoardo on 1 Agosto, 2015

    Grazie questa mattina mi avete fatto viaggiare con voi, un viaggio pensato più volte e ancora nel cassetto. Ciao

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