Barzellette e freddure varie

barza

Cannibali
Cinque cannibali vengono assunti come impiegati in una banca. Durante la presentazione, il Direttore Generale dice:
– Adesso siete parte del gruppo. Qui si guadagna bene, e se avete fame potete andare alla mensa aziendale. Quindi non date noia agli altri impiegati!
I cannibali promettono di non disturbare gli altri. Quattro settimane dopo il D.G.
torna e dice:
– State tutti lavorando bene, e sono molto soddisfatto di voi. Però   >Continua…

A carnevale ogni scherzo vale

carnevale
Il carnevale (da carnem levare, abolire la carne, perche’ anticamente indicava il banchetto d’addio alla carne che si teneva subito prima della Quaresima, periodo di astinenza e digiuno) è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana-cattolica nel periodo di tempo immediatamente precedente alla Quaresima, termina con il Martedì grasso, giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri, quando ha inizio, appunto, la Quaresima, che è il periodo che precede la celebrazione della Pasqua e che dura quaranta giorni; i principali eventi si concentrano dunque tra febbraio e marzo.
Carnevale (Gianni Rodari)
Carnevale in filastrocca,/con la maschera sulla bocca,/
con la maschera sugli occhi,/con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,/vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,/e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi/“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino/e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello/mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone/gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,/e ogni scherzo per oggi vale.”

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80° anniversario della nascita del Vaticano

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Webcam Basilica di S.Pietro: per visualizzare cliccare qui
L’11 febbraio 1929, con la firma dei Patti Lateranensi, nasceva lo Stato della Città del Vaticano. “Un piccolo territorio per una grande missione”, “Quel tanto di territorio che basti come supporto alla sovranità; quel tanto di territorio senza del quale questa non potrebbe sussistere, perché non avrebbe dove poggiare … Il Sommo Pontefice proprio non ha se non quel tanto di territorio materiale che è indispensabile per l’esercizio di un potere spirituale affidato a uomini in beneficio di uomini” (Pio XI). Veniva così risolta la Questione Romana, che aveva tormentato i rapporti tra Regno d’Italia e Chiesa cattolica per 59 anni.  >Continua…

Caso Englaro

candelaLa vita di Eluana Englaro, in stato vegetativo immodificato  dal 1992 (da quando ella riportò un trauma cranico-encefalico a seguito di incidente stradale), è appesa a un sondino che la alimenta e la disseta mentre con la recente sentenza del Tar della Lombardia si è giunti alla bellezza di ben dieci tra sentenze e ricorsi che non riescono mai a scrivere la parola fine.  Molto probabilmente neanche quest’ultimo verdetto emesso sarà decisivo per la sorte di Eluana e non mancherà di accendere nuove polemiche pro e contro. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso del padre Beppino Englaro e annullato il provvedimento con cui la Regione Lombardia aveva vietato a tutto il personale sanitario e alle strutture pubbliche e private del suo territorio di interrompere l’alimentazione e l’idratazione artificiali a Eluana. Secondo il Tar, infatti, “il diritto costituzionale di rifiutare le cure, come descritto dalla Suprema Corte, è un diritto di libertà assoluto, il cui dovere di rispetto si impone nei confronti di chiunque intrattenga con l’ammalato il rapporto di cura”. Con questa motivazione i giudici invitano quindi la Regione a indicare una struttura sanitaria “dotata di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi tali da renderla –confacente- agli interventi e alle prestazioni strumentali all’esercizio della libertà costituzionale di rifiutare le cure”. Il governatore Roberto Formigoni, però, non ha nessuna intenzione di subire la sentenza. Qualche ora dopo la pronuncia dei giudici amministrativi, ribatte: “È strabiliante che si pretenda di deliberare sulla vita e la morte di una persona con un atto amministrativo”. Voi di che opinione siete? >Continua…

Non gli bastano due chiappe

monopoli
L’Italia e’ caratterizzata dalla presenza di pochi grandi gruppi in mano a un numero assai ristretto di soggetti legati da patti, con incarichi personali doppi o addirittura multipli in società concorrenti e da intrecci del tutto peculiari rispetto al resto d’Europa. Questo enorme groviglio di posizioni, diciamo così, opache riguarda, infatti, l’80% dei gruppi passati al setaccio dall’Antitrust (http://www.agcm.it/).  È una situazione di enorme confusione di ruoli e di interessi, nella governance di banche ed imprese italiane compaiono sempre gli stessi nomi.  Siamo di fronte all’annientamento della concorrenza attraverso il familismo.  Io chiamerei una cosa del genere semplicemente Mafia, ma qualcuno lo chiama Capitalismo Relazionale o, per meglio dire Politica Relazionale.
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