Andiamo a fare quattro passi lungo il Cammino di Santiago

1° giorno, sabato 2 giugno 2012: Roma – Barcellona (1 milione e 619 mila ab. – 4 m s.l.m. – 16°-24°)

Partenza, insieme ad un’altra coppia di amici,  da Roma-Fiumicino alle 07:00 con volo di linea IB 5516 per Barcellona-El Prat (Spagna): arrivo alle 08:30. Trasferimento e sistemazione presso l’hotel Silken Concordia che dista 12 km dall’aeroporto e sorge a 800 metri da Plaza España, vicino alla stazione di Poble Sec e a 5 minuti in metro dal Porto e dalle Ramblas di Barcellona. Gli autobus diretti all’aeroporto fermano su Plaza España, a 15 minuti a piedi.

Non appena arrivati prendiamo una mappa della città alla reception e via in giro per Barcellona, subito abbiamo preso il tour (€ 24,00) con il “Barcelona Bus Turistic” – L’autobus turistico ufficiale della città di Barcellona.  Questo è un modo per dare un’occhiata velocemente ai monumenti della città ed ai più importanti siti di interesse turistico.

Ne vale la pena poiché si riesce a cogliere parti e quartieri della città che altrimenti in neanche due giorni non si riuscirebbero a visitare come Casa Batllò (€ 16,30; con i suoi sei piani, è sormontata dal tetto senza dubbio più strano di tutta Barcellona… si dice che rappresenti San Giorgio e il drago ed è considerata una delle opere più originali di Gaudí; l’edificio inoltre è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO) e La Pedrera, quartiere Sarrià e St. Gervasi, la zona dello stadio e il Castello di Montjiuc, e tutta Avenida diagonal.

Abbiamo cominciato salendo e scendendo dall’autobus con la visita della Città Vecchia (Ciutat Vella), suggestiva zona occupata dal Barri Gotic, Quartiere Gotico ricco di attrazioni. La prima tappa è il punto più alto del Barri su cui sorge la Cattedrale, edificio trecentesco in stile gotico terminato solo nel XIX; all’interno la pregiata Cappella del Santissimo Sacramento e la cripta con il sarcofago di Santa Eulalia, patrona della città, mentre è adiacente il chiostro gotico. Bastano pochi passi per giungere al Palau Reial Maior, insieme di importanti edifici già sede dell’Inquisizione e dei sovrani di Aragona e Castiglia, di cui si ammira l’immenso “Tinell”, salone medievale di 35 metri. Nel vicino Barri de la Ribera si segnalano invece la splendida Chiesa di Santa Maria del Mar, in gotico catalano, ed il Palau de Musica, edificio modernista con cupola ricoperta da vetri istoriati.

Nel pomeriggio visita al Parc Güell, opera di Gaudì che è inserita nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. All’entrata  viene da pensare di trovarsi su un fiabesco set disneyano; i due padiglioni in pietra che stanno ai lati dei cancelli in ferro possono sembrare due case di marzapane sormontate da generose quantità di glassa, rappresa nelle forme più curiose. Progettato agli inizi del Novecento, sarebbe dovuto diventare una città-giardino che potesse ospitare circa 60 abitazioni per il ceto benestante. È oggi un parco pubblico, aperto tutto l’anno, ed uno dei monumenti-simbolo della città catalana, con un’alta frequentazione turistica.

Tra i luoghi di maggior attrazione è necessario ricordare Las Ramblas (in spagnolo) o Les Rambles (in catalano), i cinque viali alberati che formano un’unica strada di oltre un chilometro situata tra Plaça Catalunya, centro della città moderna, ed il Porto Antico. La strada, sia di giorno che di notte, è colma di gente e lungo il suo marciapiede centrale si possono trovare giornalai, fiorai, venditori di uccelli, artisti di strada, caffetterie, ristoranti e negozi. In prossimità del porto è frequente incontrare bancarelle dove si esercitano e lavorano pittori e disegnatori. Passeggiando lungo Les Rambles si possono ammirare vari edifici di interesse come il Palazzo della Virreina, il colorato Mercato della Boqueria (dove abbiamo mangiato tapas di pesce, melanzane, merluzzo, salsiccia per 3,5 euro con frullati di frutta esotica a 1,50 euro e tutto preparato al momento) e il famoso Teatro del Liceu, in cui vengono rappresentati opere e balletti. Le Ramblas terminano arrivando al Porto Antico, dove si trova la statua di Cristoforo Colombo (Cristobal Colón) che, con il dito (lungo mezzo metro) puntato, non indica come erroneamente viene detto la direzione del Nuovo Continente, ma esattamente la parte opposta.

Chi si siede alla tavola catalana ha il piacere di gustare una cucina davvero squisita e nutriente, che regala sapori decisi e fantasiose interpretazioni dei prodotti della terra. Tra gli antipasti più comuni figurano le tre “e”: escalivada, esqueixada ed escudella. Barcellona può vantarsi di accontentare i palati di tutti i tipi, visto che i piatti più famosi sono sia a base di carne che di pesce. La specialità più famosa che mette insieme i sapori di mare con quelli di terra è la paella – piatto unico a base di riso carne e pesce – ma la vacanza a Barcellona può anche essere l’occasione per assaggiare insolite accoppiate, come quelle di pollo e aragosta e pernice alla cioccolata. Gli amanti del pesce non hanno che l’imbarazzo della scelta tra deliziose zuppe (suquet de peix), appetitose insalate di mare (zarzulea de marisco) e succulente grigliate di pesce fresco (farrillada). Per i “carnivori” il menù catalano propone – tra gli altri – coniglio al rum e anatra alle rape, mentre chi apprezza i sapori forti non rinuncerà a grandi cipolle cotte in forno (calçots), alla tipica salsiccia (botifarra) ed accompagnerà le sue pietanze con una delle tante salse di Barcellona (l’allioli, il romesco, il sofregit e la samfaina). La degna conclusione di un pasto così ricco non può essere che una crema catalana, dessert tipico a base di uova, zucchero, latte e cannella. Sulla tavola non mancano poi i vini buoni della zona: si può scegliere tra un Priorat (rosso corposo) o un Penedes (bianco fruttato) oppure bagnare il pasto con una fresca birra.

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